
I nostri concittadini sanno da sempre che Olbia significa città felice.
Quello che forse non tutti sanno, è che il significato della parola greca olbios (ὄλβιος) è un po’ più articolato e che mai come ora si adatta bene al carattere che questa città sta assumendo (o forse ritrovando).
Mentre cercavo sul web il significato esatto, mi sono imbattuto in una definizione molto interessante grazie a un articolo sul quotidiano greco Kathimerini, in realtà sulla edizione internazionale in lingua inglese distribuita insieme al New York Times di cui sono abbonato.
La riporto:
Olbios in Ancient Greek means the person who is happy, fortunate and blessed, and is perhaps the most apt term to describe people all over the world who donate their time and effort to good causes.
Cioè, “Olbios in greco antico intende una persona che è felice, fortunata e benedetta dagli dèi e questo è forse il termine più adatto per descrivere le persone che in ogni parte del modo donano il loro tempo e si spendono per le buone cause“.
La prima parte è quella che ci interessa, ma anche la seconda come vedremo ha un senso quando si parla di questa cittadina della Sardegna nordorientale.

Le origini, il mito
La particolare disposizione geografica, tra due fiumi, in fondo a un fiordo lungo e stretto che si allarga in una vasta laguna, ha reso Olbia il luogo ideale per un insediamento umano e così in effetti è stato.
La data di fondazione della città non è certa. I reperti ci mostrano che il territorio di Olbia è stato abitato fin da epoche remotissime, testimoniate da siti archeologici di epoca neolitica e nuragica.
Si stima che l’insediamento arrivato fino ai giorni nostri, abbia avuto origine nell’VIII secolo avanti cristo ad opera di mercanti fenici. Essi edificando una zona che oggi corrisponde all’incirca dall’attuale centro storico fino al mare.
Tra tutti i nomi che nel tempo assunse questa città, manca nella memoria quello che le diedero i fenici che appunto con tutta probabilità la fondarono.
Ci sono delle ipotesi, a riguardo, molto caute che non riporteremo qui, ma che rimandiamo ai riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire.
Il mito però identifica il fondatore della città con un greco, di nome Iolao da qui la tradizione che attribuisce il nome greco alla città.
Sappiamo che Olbia divenne greca intorno al VII secolo, ma che aveva sicuramente alle spalle una storia ben più antica. Vi erano popolazioni indigene di origine nuragica preesistenti, con le quali i fenici si amalgamarono. Un fenomeno accaduto in altre città della Sardegna della stessa epoca e che è accaduto più volte nella storia di questa città.
Nei quasi trenta secoli di vita Olbia ha cambiato quindi molti nomi. Il primo come si è detto non è conosciuto, subentrò poi OLBIA in greco e venne mantenuto anche in epoca punica e romana. La città prese il nome di FAUSANIA durante l’alto medioevo. Cambiò ancora: CIVITA dall’anno mille e infine dal ‘trecento divenne TERRANOVA. Mantenne questo nome fino al secolo scorso quando nel 1939 finalmente, la città riprese il suo antico nome di Olbia.
Tanta storia e tante vicissitudini
Una città così antica non può non avere cicatrici e Olbia non fa eccezione. Ogni volta che si scava, soprattutto nel centro storico, come nelle campagne circostanti, è frequente imbattersi in vestigia del passato.
Olbia è stata più volte distrutta e la sua popolazione durante questi episodi dolorosi, ha abbandonato l’area centrale per trasferirsi in zone più sicure.
È successo durante le guerre puniche, poi con l’invasione dei Vandali nel V secolo. A questa seguì un lungo periodo di stagnazione che durò fin quasi all’anno mille. Ci fu una ripresa nel XII sec. e poi ancora con devastazioni con le scorribande dei pirati nel ‘500. Ci fu la peste, e infine i bombardamenti della Seconda guerra mondiale che rasero al suolo gran parte della città.
Eppure, anche faticosamente, Olbia si è risollevata ed ha ripreso a vivere. Anche molto recentemente ci siamo dovuti rimboccare le maniche dopo la disastrosa (anche in termini di vite umane) alluvione del 2013 dovuta al ciclone Cleopatra.
Dicevamo che anche la seconda parte della definizione è molto adatta alla nostra città. Olbia da molti anni è al vertice delle classifiche nazionali per quanto riguarda l’impegno civile, inteso come volontariato e aiuto alle persone in difficoltà.
Ci dev’essere qualcosa nel carattere di questa città che in qualche misura la rende speciale. Un po’ del carattere indomito di Eracle, di cui una statua romana del II sec. fu ritrovata (solo la testa), nel mare antistante la città.
La testa di Eracle oggi è conservata al museo archeologico, visita obbligatoria per chi vuole conoscere la storia della città (ma anche della Sardegna antica).
Spirito imprenditoriale
Oggi Olbia è la quarta città della Sardegna quanto a numero di residenti e la sua espansione demografica sembra inarrestabile. In un contesto regionale in cui la popolazione è sostanzialmente stabile, il capoluogo gallurese vive un’autentica esplosione che continua da diversi anni.
Attualmente Olbia conta oltre 60.000 residenti ma tutta una serie di indicatori ci fanno supporre che il numero sia ben più alto.
Tra gli aspetti che maggiormente danno l’idea di una città in espansione c’è senza dubbio il tratto multietnico della città. Esso appare evidente quando si fa una passeggiata nel Parco Fausto Noce, dove gli olbiesi vanno a correre o all’ingresso delle scuole quando le mamme portano i bambini. In spiaggia o nei centri commerciali e nelle vie dello shopping intorno al Corso Umberto.
La diversità negli stili di abbigliamento e se ci si fa caso le voci che parlano in tante lingue diverse, danno la dimensione della grande varietà di culture e provenienze che popolano oggi come in passato, questa città. Rimarchevole poi come non vi siano tensioni legate a questa vivacità multietnica e anzi si tratta di una cittadina tranquilla e molto sicura.
Solo trenta anni fa Olbia era molto più uniforme anche se comunque era già una città di immigrazione. Si è sempre detto come sia raro trovare un olbiese la cui famiglia sia in città da molte generazioni.
Un’altra particolarità rispetto ai comuni galluresi circostanti è che qui a Olbia si parla tradizionalmente una variante del logudorese. Anche in questo Olbia è differente: un’enclave rispetto appunto al resto della Gallura, un caso simile a quello di Luras.
Dalla nascita della Costa Smeralda negli anni ’60, la crescita, anche demografica, ha influito molto sullo stile di vita e sul tessuto sociale di Olbia. Solo negli ultimissimi forse si è però davvero compreso e abbracciato appieno il turismo come fattore di sviluppo.
Ricorderanno i vecchi olbiesi come Olbia fosse allora solo una porta d’ingresso per la Sardegna ma che poi pochi restavano in città. Da qualche anno assistiamo invece ad un aumento dei turisti che scelgono Olbia come destinazione di vacanza e quindi come base per spostamenti giornalieri verso altre località.
La crescita
Sin dagli anni ’60 Olbia è dotata di un aeroporto internazionale. L’aerostazione fu voluta da S.A il Principe Karim Aga Khan IV contestualmente all’avvio della Costa Smeralda, di cui infatti porta il nome.
Oggi questa struttura ha un ruolo di grande influenza nella vita cittadina, sia come indotto dal punto di vista economico e numero di occupati, sia come luogo di cultura e collegamento con il resto del mondo.
Recenti lavori di allungamento della pista, ora consentono un’operatività ad ampio raggio e i numeri sono in continua crescita da circa vent’anni, motivo per cui si è reso necessario l’ampliamento.Discorso analogo per il porto che da qualche anno ormai ha un flusso stabile anche di croceristi. Arrivi che si sono un po’ interrotti solo nell’ultimo anno a causa della pandemia COVID19. Il flusso crocieristico nel porto di Olbia però è certamente destinato a riprendere in volumi con il ritorno alla normalità.
Un ulteriore segnale di crescita e maturazione della città è stata l’apertura della Facoltà di Economia e Management del Turismo. Al momento la sede, gemmata dalla Università degli Studi di Sassari, è ospitata presso L’Aeroporto Costa Smeralda, ma è destinata a trasferirsi nel centro storico.
È di questa estate la nuova sistemazione del waterfront, dal braccio sud del golfo interno fino al molo Brin. Un lavoro notevole che ha trasformato il lungomare in un’isola pedonale e ciclabile.
Queste trasformazioni non sono sfuggite a chi entrava ad Olbia come turista, magari per spostarsi in altre località. L’aumento dei posti letto ma soprattutto il vivacissimo mercato immobiliare testimoniano che qui la gente viene anche per viverci.
Un luogo in cui trasferirsi
A Olbia quasi nessuno è di origine olbiese. Ce lo diciamo spesso e questo è uno dei tratti tipici di molte grandi città, è il segno distintivo di un luogo vivace in cui le persone arrivano e a quanto dicono i numeri poi restano.
Non è difficile capire il perché, vivere a Olbia vuol dire stare in una città graziosa e tranquilla con un bel clima, ottimi collegamenti con il mondo, un mare stupendo e uno stile di vita moderno.
“Perché Olbia, dietro il porto, ha aperto un salotto.”
— Beppe Severgnini, Tourism Call2Action
Questa frase di Beppe Severgnini era il punto n. 6 dei 20 + 20 motivi per amare la Sardegna, parte di un intervento al Sardinia Tourism Call2Action. Si trattava di un ciclo di seminari sul turismo organizzato da Università, Aeroporto di Olbia e Assessorato al Turismo della Regione Sardegna. Il notissimo giornalista che è anche un grande amante della Sardegna passa lunghi periodi in Gallura (dalle parti di Santa Teresa).
Olbia città da vivere
L’estate 2021 è stata particolare sotto molti punti di vista. In particolare il contenimento della epidemia COVID19 ha ridato un po’ di fiducia al mondo del turismo e abbiamo visto numeri come solo negli anni migliori. Molti operatori si sono stati quasi spiazzati da una stagione inaspettata, addirittura con difficoltà a trovare personale. Un’estate in gran spolvero, insomma e che si spera di replicare negli anni a venire.
In città abbiamo notato che i turisti hanno apprezzato il nuovo volto di Olbia vivendo gli spazi urbani in una maniera del tutto inusuale per noi, almeno per ora.
Abbiamo visto famigliole e gruppi di amici fare pic nic o riposare all’ombra sui prati e sotto gli alberi del parco antistante il Municipio. Una pratica comunissima nelle grandi città ma che da noi non si era mai vista. Abbiamo visto i turisti sul lungomare tuffarsi in acqua e usare le scalette per poi tornare a prendere il sole sulle passerelle in legno.
Una cosa che non si vedeva da almeno cinquant’anni erano gli ombrelloni sulla spiaggia di Mogadiscio. Questo fazzoletto di sabbia un tempo era la spiaggia cittadina e nessun olbiese la usa più da decenni a causa dell’inquinamento del golfo interno. Ma i turisti quest’estate l’hanno scoperta e frequentata.
La movida nelle strade del centro storico, oramai isola pedonale è diventata una costante e non solo nei tre mesi estivi.
Grazie anche ai frequenti eventi sportivi o culturali, soprattutto musicali, c’è un continuo flusso di visitatori che dà quel respiro internazionale e quel senso di città cosmopolita come in nessun altro luogo in Sardegna.
In questi due anni di pandemia, sono cambiate molte cose nel nostro modo di vivere e di lavorare. Ha iniziato a farsi strada l’idea che sia possibile vivere e lavorare in un luogo più tranquillo, meno affollato, con un bel clima e con un tempo libero di qualità.
L’idea di vivere in un luogo in cui i servizi sono di buon livello e si possa andare al lavoro in bici o a piedi. Una città piccola, in cui c’è il sole per più di trecento giorni l’anno e in mezz’ora di auto si va a fare una gita nei boschi o sulle montagne. Da Olbia, con un’ora di aereo si arriva in una qualunque capitale d’Europa, ma in cinque minuti si è in spiaggia per un aperitivo al tramonto.
Olbia è questo luogo e molti se ne stanno accorgendo.
Marco Bellu
Collegamenti:
• Un significato per la parola olbios:
https://www.ekathimerini.com/society/213051/olbios-a-comprehensive-online-guide-for-the-world-s-volunteers/
• Only Sardinia Autonoleggio all’aeroporto di Olbia Costa Smeralda (collegamento):
https://www.only-sardinia.com/olbia/
• Olbia Città Turistica (collegamento):
https://www.only-sardinia.com/olbia-citta-turistica