L'ISOLA MITO
Il celebre cantautore Fabrizio De Andrè ha definito la vita in Sardegna la migliore che un uomo possa desiderare, paragonando l’isola al Paradiso terrestre.
Con i suoi 24000 km² di territorio, che si snoda tra coste, altopiani rocciosi e natura incontaminata, la Sardegna non ha proprio nulla da invidiare alle altre destinazioni tropicali, tanto da essersi guadagnata la fama di Caraibi d'Italia.
Acque cristalline e paesaggi da cartolina, però, sono solo alcuni degli elementi che l’hanno resa famosa in tutto il mondo e meta ambita da italiani e stranieri.
Sono tanti i motivi che possono spingerti a voler visitare la Sardegna. La sua storia millenaria, l’impareggiabile patrimonio, antropologico e culturale, le sue bellezze naturalistiche magnetiche, tutto questo rende la Sardegna una meta unica.
Culla della civiltà nuragica, è una delle prime terre emerse del Mediterraneo e l’unica ad essere stata capace di svilupparsi demograficamente mantenendo immutato il territorio e la natura vergine. Miti e leggende qui si intrecciano alla cultura più autentica e alle tradizioni tramandate di generazione in generazione nel popolo Sardo, che ha conservato fino ad oggi i suoi tratti genetici.
Questo è il punto in cui ha inizio il tuo viaggio in Sardegna, in parte ripercorribile in automobile.
Dal Paleolitico ai giorni nostri, scoprirai gli aspetti più magici di una terra che ha molto offerto a quanti sono passati da qui, ma che è sempre stata in grado di conservare le sue radici, resistendo ad invasioni e cambiamenti significativi.
Il Mito della Sardegna: Storia e aspetti antropologici
Raccontare la storia della Sardegna in poche righe non è semplice. Sono tanti gli aspetti rilevanti e i passaggi fondamentali che hanno contribuito alla creazione di una delle terre più affascinanti, misteriose e ricche del Mediterraneo.
Partiamo dalle origini, tornando indietro di ben 570 milioni di anni, quando si formarono le prime rocce su cui oggi si erge l’isola. Le attuali zone del Sulcis – Iglesiente furono le prime ad emergere dal mare, quando ancora la maggior parte della penisola Italica era sommersa.
Terra ricca di minerali e materie prime, la Sardegna ha da sempre offerto importanti opportunità di insediamento. I primi uomini ad abitare questa terra vennero probabilmente dall’Africa, e se ne hanno tracce già a partire dal Paleolitico.
Appartengono a quel periodo, infatti, i primi strumenti rudimentali di caccia costruiti con l’ossidiana, roccia di cui la Sardegna è ricca, rinvenuti a Perfugas.
Stonehenge sarda e i Nuraghi
È nel Neolitico che iniziano a formarsi i primi veri insediamenti urbani. Tra questi, gli uomini delle civiltà di Bonu-Ighinu e di San Michele di Ozieri sono quelli che ci hanno lasciato il patrimonio storico, archeologico e umano più importante.
La famosa Stonehenge del Mediterraneo, ad esempio, è uno degli esempi più caratteristici. Menhir, dolmen, domus, tombe dei giganti e complessi nuragici sono testimonianze che custodiscono la civiltà di oltre 5000 anni fa.
La zona di Pranu Muttedu, con le sue iconiche perdas fittas e le domus de Janas, è la Stonehenge per eccellenza. Le case delle fate (domus de Janas nella lingua sarda), che erano in realtà delle tombe scavate nelle rocce, raccontano di miti e leggende antiche che rendono magico questo pezzo di storia sarda.
Magia e mistero avvolgono invece i nuraghi rinvenuti in abbondanza in tutto il territorio sardo.
Sono più di 7000 le costruzioni in pietra dalla forma conica risalenti al periodo della civiltà nuragica. Non è chiaro quale fosse la loro destinazione d’uso, ma costituiscono una importantissima testimonianza archeologica di una civiltà tra le più organizzate ed evolute del tempo.
Il complesso di Su Nuraxi a Barumini, nel sud della Sardegna, è il più rappresentativo e spettacolare, che dal 1997 è entrato a far parte dei siti italiani Patrimonio Unesco.
I Sardi, un popolo unico
La bellezza del popolo sardo risiede soprattutto nella capacità di rimanere ancorato alle proprie radici per secoli, resistendo ai cambiamenti, alle invasioni e alle trasformazioni genetiche.
Pare addirittura che, Ötzi la mummia del Similaun, avesse origini sarde. Nel DNA dell’uomo più antico di cui esiste traccia, risalente a 5.300 anni fa, vi sono caratteristiche genetiche compatibili con quelle dell’attuale popolo sardo, il quale presenta tratti unici al mondo.
Probabilmente, la posizione strategica dell’isola ha contribuito ad un isolamento, che assieme ad una forte resistenza contro gli invasori, ha fatto sì che il patrimonio genetico dei sardi rimanesse immutato nel tempo.
La Sardegna ha così conservato tratti di unicità antropologica e culturale, che oggi sono ancora indiscutibili punti di forza. Il DNA del popolo sardo, quindi, è unico in tutta Europa.
“Gli italiani non esistono. Sono il risultato di un mix genetico. Tranne i Sardi”.
[Davide Pettener, antropologo del Dipartimento di Scienze biologiche, antropologiche e ambientali dell'Università di Bologna.]
Costa Smeralda tra favole e leggende
Come nelle migliori favole, anche la Sardegna ha un principe e il suo regno: la Costa Smeralda, nata per volontà del principe ismailita Karim Aga Khan.
In principio fu un finanziere inglese, John Duncan Miller, a rendersi conto delle potenzialità di questo tratto di costa, che va da Arzachena al Golfo di Cugnana (Olbia). Al tempo, nel 1958, il luogo era ancora selvaggio e popolato solo da qualche gregge di pecore. Prima che Miller ne raccontasse l’incredibile bellezza ad alcuni amici investitori, tra cui il principe Karim, la Costa Smeralda era solo un incontaminato angolo di Gallura, nel nord – est dell’isola, che si ergeva fiero e solitario in mezzo al Mediterraneo.
Un promontorio, chiamato Monti di Mola, dove il bianco delle rocce granitiche era punteggiato del verde della macchia mediterranea e, insieme con l’azzurro del mare cristallino, davano vita ad una palette di colori indimenticabili.
Da lì a poco sarebbe iniziata una vera e propria compravendita di terreni da parte del gruppo di finanzieri, che avevano l’obiettivo di fare della Costa Smeralda un angolo di paradiso per facoltosi e persone importanti del tempo.
Pochi anni dopo venne istituito il Consorzio della Costa Smeralda 1962), con a capo il principe Aga Khan, che aveva il compito di permettere lo sviluppo edilizio e turistico del luogo senza che la bellezza selvaggia del paesaggio venisse snaturata.
Le strutture architettoniche, quindi, furono studiate per armonizzarsi con il territorio. Linee morbide e materiali che permettono alle strutture di mimetizzarsi con le rocce granitiche e la fitta vegetazione. Agli inizi degli anni Sessanta, quindi, si diede il via alla realizzazione di quella che oggi è una delle mete più celebri e ambite del turismo d’elite mondiale.
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Costa Smeralda: le spiagge più belle e le attrazioni
La nascita dello Yacht Club Costa Smeralda nel 1967 è una pietra miliare nella storia della Sardegna, perché ha dato vita al suo borgo più importante: Porto Cervo.
Capitale indiscussa delle vacanze di lusso, Porto Cervo è un borgo di mare che d’estate si popola di personaggi famosi e star del jet set internazionali ma che, dismessi gli abiti della festa, nelle stagioni più fredde si riveste di un fascino solitario e raffinato.
Dalla Piazzetta delle Chiacchiere, un dedalo di vicoli e viuzze animate da balconi e boutique conduce fino al Sottopiazza e al mare, tra i più belli di tutta la Sardegna.
Pochi passi fuori dal centro e la chiesa di Stella Maris si erge bianca e orgogliosa nel cuore di Porto Cervo.
Questo è il momento migliore per immergersi con calma nella bellezza della Gallura.
Quando non sono affollate di turisti, le spiagge della Costa Smeralda e di tutta la Sardegna rivelano il meglio di sé e regalano ai visitatori colori indimenticabili e sfumature uniche.
Tra distese di sabbia finissima, con le incantevoli spiagge di Grande e Piccolo Pevero, il Romazzino e la Spiaggia del Principe (dedicata all’Aga Khan), e le suggestive calette, come la famosa Cala di Volpe, Cala Capriccioli e Cala Corsara, la Costa Smeralda è l’emblema della bellezza che la Sardegna offre a chi sceglie di visitarla e viverla.
Le mille facce della Sardegna: mare, montagna e deserto
C’è un motivo se la Sardegna è rinomata per il suo mare ed è considerata la meta per eccellenza delle vacanze estive. Oltre all’indiscutibile bellezza e alla limpidezza dell’acqua, l’isola vanta il record delle coste più lunghe d’Italia.
Sono ben 1.850 i chilometri di costa, frastagliata e animata da insenature e calette, scogliere e spiagge bianchissime. Un vero e proprio paradiso per gli amanti dei paesaggi marini e le escursioni in barca.
Ma la Sardegna non è solo mare. Sono tante le meraviglie nascoste di questa isole dalle mille sfaccettature.
Come un microcosmo in miniatura, la Sardegna regala emozioni anche agli amanti della montagna o dei paesaggi aridi e desertici. Per scoprire gli scorci più belli di questa terra incantevole e selvaggia, un roadtrip in auto, in scooter o in minivan, è la scelta ideale.
Il mare della Sardegna
Partendo dal Nord dell’isola, una delle tappe imperdibili è la La Pelosa a Stintino, una spiaggia tropicale di sabbia bianca e acque cristalline, incastonata tra Capo Falcone, l’isola Piana e il Parco Nazionale dell’Asinara.
Proseguendo verso Est, la provincia di Olbia ospita l’incredibile Spiaggia Rosa a sud dell’isola di Budelli. Per conservare la naturale bellezza della sabbia, di colore rosa grazie ai frammenti di corallo, non è più possibile attraccare con la barca ma, anche se vista da lontano, è una tappa imperdibile per gli amanti della Sardegna.
La Maddalena e le altre isole dell’arcipelago sono diamanti che luccicano sul mare: Santo Stefano, Santa Maria, Budelli, Spargi, Razzoli e la celebre Caprera che ha ospitato Garibaldi negli ultimi 25 anni della sua vita.
Continuando la discesa verso Sud, Cala Brandinchi, Cala Luna, Cala Goloritzè, dichiarata Monumento Nazionale Italiano nel 1995 e Cala Mariolu nel Golfo di Orosei, offrono spiagge da sogno e acque limpide e turchesi. Le tappe perfette per fare snorkeling e rimanere incantati di fronte alla meraviglia della natura sottomarina.
Per completare il giro dell’isola, sono tappe imperdibili anche Porto Giunco a Villasimius, la spiaggia di Tuerredda circondata dalla macchia mediterranea, Cala Domestica e l’incredibile “spiaggia di riso”, Is Arutas, dove la sabbia è composta da piccoli quarzi simili a chicchi di riso.
Eccoli i mille volti della Sardegna. Sfavillante e lussuosa nelle estati della Costa Smeralda, attraente e silenziosa nelle calette nascoste e nelle aree “dimenticate”. Come la Valle della Luna, il paradiso incontaminato in cui vive l’ultima comunità hippie della Sardegna, dove il tempo sembra essersi fermato agli anni Sessanta.
Sardegna tra montagna e canyon
Il lato più selvaggio della Sardegna è quello fatto di vegetazione rigogliosa, montagna e percorsi di trekking spettacolari.
Il Massiccio del Gennargentu è la montagna sarda per eccellenza. Un complesso montuoso dalla natura incontaminata che, dal cuore della Sardegna centro-orientale, si estende con il suo parco dal Supramonte ai territori della provincia di Nuoro e a Sud fino alla valle del fiume Flumendosa.
Habitat naturale di numerose specie rare e protette di animali e vegetali, passeggiando per questi territori non è raro scorgere un’aquila reale o un grifone volteggiare nei cieli, o qualche muflone e gatto selvatico arrampicarsi sulle rocce.
Il paesaggio bucolico lascia posto ad una delle viste più accattivanti per gli amanti dell’avventura. Tra Barbagia e Ogliastra, dal Supramonte si apre Gorropu, il canyon più spettacolare e fra i più profondi d’Europa.
I 500 metri di profondità che conducono fino a valle sono ricchi di emozioni, scorci mozzafiato e leggende. Una di questa vuole che nel punto più stretto del percorso, a 450 metri, si possano scorgere le stelle di giorno.
Se sei un amante del trekking estremo, infine, non puoi perderti il Selvaggio Blu: cinquanta chilometri, da Pedra Longa a Cala Sisine, tra grotte, boschi secolari, strapiombi e calette che costituiscono il percorso più impegnativo e adrenalinico d’Italia.
Le dune della Sardegna “sahariana”
Non si tratta di un miraggio o di un viaggio spazio-temporale. Esiste davvero il deserto del Sahara italiano e si trova proprio in Sardegna.
Nella mozzafiato Costa Verde, nella zona sud-occidentale dell’isola, sorgono le incredibili Dune di Piscinas, le dune di sabbia dorata tra le più grandi d’Europa.
Alte fino a 100 metri, si estendono per 5 km² e sono frutto dell’azione incessante del Maestrale, che le modella costantemente e ne stravolge di continuo il paesaggio desertico.
Nel territorio della Teulada, tra le spiagge di Is Arenas Blancas e Le Dune, si estendono per un chilometro le bianchissime e soffici collinette di sabbia impalpabile.
Raggiungono fino a trenta metri d’altezza e rendono il percorso verso il mare un’esperienza surreale, dove il bianco abbagliante della sabbia ondeggia con l’azzurro del mare e il verde della vegetazione mediterranea. Una danza di colori e suggestioni che renderanno la tua esperienza in Sardegna indimenticabile.
Sardegna da vivere
Sarà il mare, la natura incontaminata, il sole o il cibo genuino, fatto sta che la Sardegna è una delle 5 aree geografiche al mondo con il più alto tasso di longevità.
Secondo uno studio, in Sardegna si vive felici e molto più a lungo. Nasce così il concetto di Blue Zone, che identifica le aree geografiche dove la speranza di vita è superiore alla media. Provincia di Nuoro con l’Ogliastra sono in cima alla lista e contano la maggiore concentrazione di centenari di tutto il mondo.
Il segreto? Uno stile di vita sano, privo di vizi, a contatto con la natura e una dieta a base di cibi semplici e fatti in casa. Non è solo una questione di genetica, quindi.
Non è raro, allora, che sempre più turisti sia italiani che stranieri scelgano la Sardegna come luogo in cui vivere.
L’isola offre tutto ciò che si possa desiderare. La natura più autentica, il sole caldo e i sorrisi della gente, i profumi e i sapori tradizionali della cucina sarda.
Questa è la Sardegna. Una porzione di paradiso in terra che ti accoglierà a braccia aperte e che ti saprà conquistare con la sua disarmante bellezza e semplicità.
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